Le stufe a pellet
Oramai le stufe a pellet si trovano in tante case: sarebbe conveniente produrre il pellet in proprio?
Le stufe a pellet riscaldano bruciando questo combustibile ricavato dalla segatura essiccata e compressa in piccoli cilindri, solitamente dal diametro di 6-8 millimetri. Si tratta di un combustibile interamente naturale, poiché la capacità legante della lignina permette la formazione dei cilindri di pellet senza l’utilizzo di collanti chimici. Il pellet, inoltre, genera maggiore calore rispetto ai ciocchi di legno: a parità di volume, ma non di peso, il potere calorifero dei cilindri è circa doppio rispetto a quello del legno: potrebbe essere conveniente produrre pellet in proprio?
L’economicità del materiale, inoltre, ne sta decretando il successo, anche in Italia.
Produrre il pellet in casa
Fino a pochi anni fa poteva sembrare un'idea praticamente impensabile: oggi produrre il pellet in casa può diventare un'occasione concreta, pratica e veloce.
Con un equipaggiamento adeguato, la materia prima, le informazioni necessarie ed una buona dose di passione è possibile autoprodurre il pellet da riscaldamento a basso costo.
Come materia prima potete usare sia i sottoprodotti del legno o i suoi residui sia diversi tipi di biomasse: la maggior parte delle materie prime che possono essere pellettizzate sono liberamente disponibili. Ad esempio, se avete accesso a fonti a basso costo di segatura, rifiuti di legno, carta straccia, o di altre comuni biomasse - gusci di noce, erbacce, fieno, paglia - allora siete fortunati.
Occorrerà avere a disposizione alcuni apparecchi
- biotrituratore
- igrometro
- collante
- pellettatrice
Tali strumenti vengono usati nelle seguenti fasi di produzione:
Triturazione materia prima
Per ottenere un buon pellet è necessario munirsi di cippato proveniente da scarti di potatura di legno e solo in quantità minori di segatura, carta e altri residui. Infatti un pellet ottenuto da cippato di legno vergine avrà resa calorica migliore e sarà più resistente.
Il cippato iniziale si ottiene grazie al biotrituratore, che sminuzza il legno e le altre componenti sino a dimensioni vicine ai 10mm.
Essiccazione
E' l'operazione più semplice: basterà lasciare il cippato ottenuto per una giornata al sole.
Il grado di umidità finale (misurato grazie all'igrometro) dovrà essere al massimo del 15%.
Pellettizzazione
Legni come faggio, betulla, pioppo, quercia sono a basso contenuto di resina e possono essere integrati con percentuali fino al 40% con legno di abete o pino. Come legante naturale si può utilizzare il mais, tuttavia sarebbe consigliabile anche usare del collante specifico con percentuali fino al 2%.
Le migliori pellettizzatrici sono quelle che usano una testa a forma di anello: esse impiegano, in questo modo, meno energia per fare pellet di migliore qualità per un combustibile di più elevata densità. Dei rulli forzano il materiale attraverso una filiera che dà ad esso la caratteristica forma tubolare dei pellet. La produzione di pellet da biomasse erbose richiede poca energia, per cui se avete grande disponibiità di erba dal vostro giardino potete utilizzarla per produrrre pellet. Una pellettizzatrice adatta per l'autoconsumo di pellett può produrre tra i 20 ed i 60 kg/h con un motore monofase da 3 HP (dati che possono anche essere triplicati con macchine trifase).
In pratica con poche e semplici mosse abbiamo
- riciclato materiale di scarto
- aiutato l'ambiente
- risparmiato grandi cifre!