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Lavori in casa e risparmio energetico, comunicazione all’Enea anche per il 50%

E' online il sito Enea 2018 per le comunicazioni sul risparmio energetico: il portale https://ristrutturazioni2018.enea.it è dedicato alla «compilazione e invio della dichiarazione di detrazione» per le opere di recupero edilizio (articolo 16 del Tuir) che possono generare risparmio energetico.
Per i lavori già eseguiti tempo fino a febbraio

La norma ha stabilito che la nuova comunicazione vada fatta «in analogia con quanto già si fa con il 65%», quindi sarà trasmessa solo in via telematica entro i 90 giorni dall’ultimazione dei lavori iniziati nel 2018: all’indirizzo ristrutturazioni2018.enea.it  è disponibile quindi il portale per la trasmissione all’Enea delle informazioni necessarie a ottenere le detrazioni fiscali del 50% (“bonus ristrutturazioni”) relative agli interventi edilizi e tecnologici che comportano risparmio energetico e/o l’utilizzo di fonti rinnovabili di energia, realizzati a partire dall’anno 2018.

Le informazioni obbligatorie sono davvero poche e la trasmissione si può tranquillamente gestire con il fai-da-te: la formula scelta da Enea è davvero semplice!

Il sito dell’Enea è quindi online dal 21 novembre e i dati vanno trasmessi entro 90 giorni da fine lavori:

- per gli interventi finiti dal 1° gennaio al 21 novembre 2018, l’invio va fatto entro il 19 febbraio 2019 (nei primi 11 mesi si fa il 91% delle opere);

- per quelli finiti dal 22 novembre in poi, si contano di volta in volta i 90 giorni.

Come per l’ecobonus, la “fine lavori” coincide con il collaudo (o certificazione di fine lavori o dichiarazione di conformità): l’installazione della stufa, della caldaia o del caminetto deve essere effettuata da un tecnico qualificato, tenuto per legge a emettere regolare certificato di conformità (Dm 37/2008)”.
Inoltre, è necessario “farsi rilasciare la certificazione tecnica del produttore della stufa, che ne indichi le capacità termiche. Per fruire della detrazione, occorre pagare le fatture con bonifico bancario o postale e, in dichiarazione dei redditi, inserire i dati catastali dell’immobile su cui si interviene”

Per la maggior parte degli interventi, le informazioni richieste sono molto semplici. Prendiamo le finestre, che proprio dal 1° gennaio hanno visto ridursi al 50% la detrazione dell’ecobonus e che quindi – in molti casi – sono state eseguite con il 50% edilizio standard. Oltre ai dati generali sull’edificio e al titolo di possesso, la superficie complessiva di vetri e telaio è l’unico dato da inserire “a campo libero”. Mentre per gli altri elementi obbligatori la compilazione online è guidata da menu a tendina che consentono di scegliere il tipo di telaio e il tipo di vetro, prima e dopo i lavori, e il «Confine», cioè lo spazio delimitato dalle finestre.
Per i pannelli fotovoltaici, invece, basta la potenza di picco, e poi si può scegliere da due menu l’installazione e l’esposizione. Un po’ più complessi i dati richiesti per le pompe di calore. Per nessuno degli interventi, comunque, serve l’importo speso.
Secondo le indicazioni date alla presentazione del sito, il mancato invio non fa perdere il diritto alla detrazione (diversamente dall’ecobonus). E, in effetti, l’omissione non è citata tra le cause di decadenza nella «Guida alle ristrutturazioni» delle Entrate. La lettura delle norme di legge potrebbe far sorgere qualche dubbio (si veda Il Sole 24 Ore del 24 novembre). Comunque, se l’invio fosse a pena di decadenza, si potrebbe rimediare con la remissione in bonis, pagando una multa di 250 euro e inviando i dati all’Enea entro il 31 ottobre 2019 (prima scadenza di dichiarazione dei redditi).

In definitiva gli interventi da comunicare sono quelli finalizzati alla: riduzione delle dispersioni termiche di pareti verticali, coperture e pavimenti; sostituzione di infissi; installazione di collettori solari; sostituzione di generatori di calore con caldaie a condensazione; generatori di calore ad aria a condensazione; pompe di calore per climatizzazione degli ambienti; sistemi ibridi; microcogeneratori; sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore; installazione di generatori di calore a biomassa; installazione di sistemi di contabilizzazione del calore negli impianti centralizzati; sistemi di termoregolazione e building automazione; impianti fotovoltaici; installazione di elettrodomestici (forni, frigoriferi, lavastoviglie, piani cottura elettrici, lavasciuga, lavatrici) di classe energetica A+ (per i forni, è sufficiente la A) collegati a un intervento di recupero del patrimonio edilizio iniziato a decorrere dal 1° gennaio 2017 (“bonus mobili”).

Per approfondimenti visita il sito http://www.acs.enea.it/vademecum/